Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Brescia sentenza n. 750 del 2019

ECLI:IT:TARBS:2019:750SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di diniego del rilascio di una licenza per l'esercizio di attività economica, adottato dall'autorità competente, è improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse della parte ricorrente qualora quest'ultima abbia dichiarato la cessazione dell'attività oggetto della licenza richiesta. In tale ipotesi, il giudice amministrativo è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, senza entrare nel merito delle censure sollevate, in quanto il venir meno dell'interesse al provvedimento impugnato determina la carenza di utilità pratica della pronuncia giurisdizionale. Inoltre, le spese di giudizio possono essere compensate tra le parti, atteso che l'amministrazione resistente si è costituita in giudizio senza effettuare difese di merito e solo dopo la dichiarazione di sopravvenuta carenza di interesse da parte del ricorrente.

Sentenza completa

Pubblicato il 20/08/2019

N. 00750/2019 REG.PROV.COLL.

N. 00539/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

sezione staccata di Brescia (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 539 del 2015, proposto da
Roberta Bonaiti, rappresentata e difesa dagli avvocati Ludovica Zanetti, Marco Tronci, Angela Gemma, con domicilio eletto presso lo studio Ludovica Zanetti in Brescia, via Solferino 53;

contro

Questura di Bergamo, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato, domiciliataria in Brescia, via S. Caterina, 6;
Ministero dell'Interno non costituito in giudizio;

per l'annullamento

del decreto della Questura di Bergamo del 20/03/2014 con cui è stata respi…

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