Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32434 del 13 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:32434PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso si configura quando il soggetto si trovi in un rapporto di stabile e organica compenetrazione con il tessuto organizzativo del sodalizio, tale da implicare un ruolo dinamico e funzionale nell'esplicazione del quale egli "prende parte" al fenomeno associativo, rimanendo a disposizione dell'ente per il perseguimento dei comuni fini criminosi. Tale partecipazione può essere desunta da indicatori fattuali dai quali, sulla base di attendibili regole di esperienza attinenti propriamente al fenomeno della criminalità di stampo mafioso, possa logicamente inferirsi l'appartenenza, purché si tratti di indizi gravi e precisi, idonei senza alcun automatismo probatorio a dare la sicura dimostrazione della costante permanenza del vincolo, con puntuale riferimento allo specifico periodo temporale considerato dall'imputazione. In particolare, il carattere altamente fiduciario del ruolo svolto dall'indagato e la segretezza con la quale veniva espletato, al fine di preservare la posizione del latitante capo dell'associazione e consentirgli di continuare ad esercitare il proprio primato, possono integrare gli estremi della partecipazione all'associazione mafiosa, in quanto tali condotte risultano funzionali alla conservazione o al rafforzamento del sodalizio criminoso. La presunzione relativa di adeguatezza esclusiva della misura cautelare della custodia in carcere, di cui all'art. 275 c.p.p., comma 3, opera anche per il reato di partecipazione ad associazione mafiosa, con la conseguente attenuazione degli oneri motivazionali gravanti sul giudice, il quale può ritenerla superata solo quando emerga che l'associato abbia stabilmente rescisso i suoi legami con l'organizzazione criminosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - rel. Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 08/01/2018 del TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa SCORDAMAGLIA IRENE;
lette/sentite le conclusioni del P.G. Dott.ssa DI NARDO MARILIA;
Il Proc. Gen. conclude per il rigetto.
Udito il difensore;
Il difensore presente insiste nel ricorso e ne chiede l'accoglimento.
RITENUTO IN FATTO
1. E' impugnata l'ordinanza dell'8 gennaio 2018 con la qua…

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