Cassazione penale Sez. I sentenza n. 1495 del 11 gennaio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:1495PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza delle esigenze cautelari ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, deve effettuare un accertamento concreto e specifico della pericolosità sociale dell'imputato, senza potersi limitare a richiamare generici elementi di valutazione o precedenti provvedimenti cautelari adottati in fasi processuali diverse, caratterizzati da un diverso quadro probatorio e valutativo. La motivazione deve altresì illustrare adeguatamente la congruità e proporzionalità della misura cautelare prescelta rispetto alle esigenze cautelari accertate, senza potersi limitare a un mero richiamo al giudicato cautelare formatosi in precedenza. Il giudice è tenuto a valutare attentamente la personalità dell'imputato, le modalità del fatto e gli altri elementi positivi, come l'incensuratezza e la regolarità della vita pregressa, al fine di verificare se sussista effettivamente il pericolo di reiterazione del reato, senza poter presumere automaticamente tale pericolo dalla sola gravità del fatto commesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GEMELLI Torquato - Presidente

Dott. MOCALI Piero - Consigliere

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CANZIO Giovanni - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) D'. PA., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 15/06/2007 TRIB. LIBERTA' di PALERMO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MOCALI PIERO;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. FEBBRARO Giuseppe, per il rigetto del ricorso.

Udito il difensori Avv. REINO Antonino.

OSSERVA

Coll'ordinanza di cui in epigrafe, il tribunale di Palermo - costituito ai…

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