Cassazione penale Sez. I sentenza n. 46626 del 13 dicembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:46626PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio commesso con l'utilizzo di un'arma da taglio, reiteratamente impiegata per colpire la vittima in zone vitali del corpo, integra il dolo di omicidio, a prescindere dall'entità delle lesioni effettivamente cagionate, quando l'azione sia stata animata da un movente di gelosia e sia stata condotta con animosità e pervicacia, nonostante i tentativi di terzi di bloccare l'aggressore. In tali ipotesi, la sussistenza di esigenze cautelari di cui all'art. 274, comma 1, lett. c), c.p.p. è desumibile dalle modalità violente e proterve della condotta, a prescindere dalla formale incensuratezza dell'indagato, in quanto sintomatiche di un'elevata pericolosità sociale nello specifico ambito dei reati contro la vita e l'incolumità individuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOCALI Piero - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. GIRONI ((omissis)) - Consigliere

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

Dott. KOVERECH Oscar - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) IE. VI. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 14/06/2007 TRIB. LIBERTA' di MILANO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIRONI ((omissis))I;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. DELEHAYE.

MOTIVI DELLA DECISIONE

L'ordinanza in epigrafe ha confermato, in sede di riesame, quella con cui il g.i.p. aveva applicato la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di Ie. Vi. pe…

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