Cassazione penale Sez. V sentenza n. 52624 del 13 dicembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:52624PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il reato di minaccia, ai sensi dell'art. 612 c.p., prevede una pena pecuniaria il cui trattamento sanzionatorio deve essere determinato in applicazione del principio di retroattività della legge penale più favorevole al reo, ai sensi dell'art. 2, comma 4, c.p. Pertanto, qualora la modifica normativa intervenuta successivamente alla commissione del fatto abbia aumentato il limite edittale della pena, il giudice è tenuto a comminare la sanzione nella misura minima prevista dalla disposizione vigente al momento della condotta, in ossequio al principio di favor rei.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Piero - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/02/2016 del GIUDICE DI PACE di ATRI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 05/10/2016, la relazione svolta dal Consigliere Dott. ENRICO VITTORIO STANISLAO SCARLINI;
Udito il Procuratore Generale in persona della Dott.ssa FILIPPI PAOLA, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio.
RITENUTO IN FATTO
1 - Con sentenza del 18 febbraio 2016 il Giudice di pace di Atri dichiarava l'…

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