Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3981 del 31 gennaio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:3981PEN

Massima

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Il delitto di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura quando la condotta reiterata di minaccia e molestia è idonea a cagionare nella vittima un perdurante e grave stato di ansia o di paura, ovvero a costringerla a modificare le proprie abitudini di vita. Il dolo richiesto è quello generico, consistente nella volontà di porre in essere più condotte di minaccia e molestia, nella consapevolezza della loro idoneità a produrre uno degli eventi alternativamente previsti dalla norma incriminatrice e dell'abitualità del proprio agire, senza che sia necessaria la preordinazione delle condotte. Ai fini del riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, il pieno esercizio del diritto di difesa non autorizza l'imputato a tenere comportamenti processualmente obliqui e fuorvianti, in violazione del principio di lealtà processuale, la cui violazione è valutabile dal giudice di merito per il diniego delle predette circostanze. Nel caso in cui venga irrogata una pena al di sotto della media edittale, non è necessaria una specifica e dettagliata motivazione da parte del giudice, essendo sufficiente il richiamo al criterio di adeguatezza della pena, nel quale sono impliciti gli elementi di cui all'art. 133 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. Scarl INI Enrico - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. CANANZI Francesco - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/04/2021 della CORTE APPELLO di TORINO; visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. FRANCESCO CANANZI;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. BIRRITTERI LUIGI, che ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibili i ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Torino, con la sentenza emessa il…

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