Il reato di violenza privata si configura anche quando l'agente, con la propria condotta, impedisce alla vittima di allontanarsi dal luogo, senza che sia necessaria un'espressa richiesta di spostamento da parte della stessa. Infatti, in tali casi, la vis aggressiva già manifestata dall'imputato rende inesigibile dalla vittima una nuova richiesta di allontanamento, essendo sufficiente l'univocità dell'atteggiamento dell'agente, che abbia parcheggiato in modo da impedire lo spostamento del veicolo dove si trovava la persona offesa, senza che ve ne fosse la necessità. La configurabilità del reato di violenza privata in simili ipotesi è stata affermata dalla giurisprudenza di legittimità, la quale ha ritenuto integrato il reato anche in assenza di una esplicita richiesta di spostamento dell'autovettura che ostruiva il passaggio, in considerazione della vis aggressiva precedentemente manifestata dall'imputato.