Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 45292 del 5 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:45292PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. richiede, oltre all'esistenza di un'associazione per delinquere, la prova della capacità di intimidazione del vincolo associativo e della conseguente condizione di assoggettamento e di omertà che tale capacità determina nell'ambiente in cui l'associazione opera. Pertanto, la mera sussistenza di un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati non è sufficiente a integrare il reato di cui all'art. 416-bis c.p., essendo necessario che l'associazione si avvalga della forza di intimidazione del vincolo associativo e delle condizioni di assoggettamento e di omertà che ne derivano per il conseguimento dei propri scopi criminosi. Tale forza di intimidazione deve emergere non solo dalle modalità di realizzazione dei singoli reati-fine, ma anche dalle manifestazioni esterne dell'associazione, dalla sua struttura organizzativa e dalle sue capacità di penetrazione nel territorio. Inoltre, ai fini della configurabilità del reato associativo di stampo mafioso, è necessario che l'imputato abbia consapevolmente e volontariamente aderito all'associazione, condividendone gli scopi e le modalità operative, anche con riferimento all'utilizzo del metodo mafioso. La mera partecipazione a singoli episodi delittuosi, senza la prova di tale consapevole adesione al programma criminoso comune, non è sufficiente a integrare il reato di cui all'art. 416-bis c.p. La valutazione della prova, in particolare delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, deve essere effettuata con particolare rigore, tenendo conto della loro attendibilità intrinseca ed estrinseca, nonché della presenza di riscontri esterni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - rel. Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. CA. , N. IL (OMESSO);

2) MI. IG. , N. IL (OMESSO);

3) MI. SA. GI. , N. IL (OMESSO);

4) C. R. , N. IL (OMESSO);

5) FI. CA. , N. IL (OMESSO);

6) LI. CA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 8/2009 CORTE ASSISE APPELLO di TORINO, del 11/10/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 10/11/2011 la relazione fatta dal Consig…

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