Cassazione penale Sez. V sentenza n. 39772 del 31 agosto 2017

ECLI:IT:CASS:2017:39772PEN

Massima

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Il reato di falso in scrittura privata, di cui all'art. 485 c.p., essendo stato abrogato dal D.Lgs. n. 7 del 2016, non è più perseguibile penalmente, con la conseguenza che l'azione civile per il risarcimento dei danni può essere autonomamente proposta dalla parte offesa, senza essere preclusa dalla formula assolutoria "perché il fatto non sussiste" adottata dal giudice penale. Pertanto, la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente, determinata dall'abrogazione del reato, rende inammissibile il ricorso per cassazione avverso la sentenza di assoluzione, non essendo più configurabile alcun pregiudizio derivante dalla pronuncia impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. GORJAN Sergio - rel. Consigliere

Dott. SCOTTI ((omissis)) - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS) parte civile;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/09/2015 della CORTE APPELLO di CATANZARO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GORJAN SERGIO;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore;
Il Proc. Gen. conclude per il rigetto;
Udito il difensore;
Il difensore presente, per la parte c…

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