Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27371 del 4 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:27371PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La condanna per il reato di minaccia grave continuata può essere legittimamente pronunciata sulla base delle deposizioni testimoniali, senza che sia necessario un esplicito vaglio di attendibilità della persona offesa, quando il contesto probatorio complessivo consente di ritenere provata l'esistenza di un clima di intimidazione creato dagli imputati. La valutazione del giudice di merito in ordine alla gravità della minaccia e alla sussistenza degli elementi costitutivi del reato, se congruamente motivata, non è sindacabile in sede di legittimità, se non per vizi logici o manifesta illogicità. L'eventuale errore materiale nell'indicazione della pena inflitta, qualificata come arresto anziché reclusione, può essere corretto con la procedura di cui all'art. 130 c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) PA. SA. N. IL (OMESSO);

2) BO. CA. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 25/06/2007 CORTE APPELLO di PALERMO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. AMATO ALFONSO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CEDRANGOLO O., che ha concluso per l'inamm.ta' dei ricorsi. Atti al giudice a quo per la correzione della pena.

M…

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