Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27255 del 21 luglio 2005

ECLI:IT:CASS:2005:27255PEN

Massima

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Il falso materiale in atto pubblico per induzione si configura quando la falsa attestazione contenuta nell'atto pubblico non riguarda fatti che l'attestante ha il dovere giuridico di esporre veridicamente, ma ha portato alla formazione di un "autonomo" atto pubblico falso, come l'immatricolazione di un veicolo sulla base di una ingannevole rappresentazione della realtà che ha tratto in inganno il pubblico ufficiale. In tale ipotesi, l'autore immediato della falsità è il pubblico ufficiale, a differenza del reato di falsità in atto pubblico commessa da privato ex art. 483 c.p., in cui l'autore immediato è il privato. Pertanto, la condotta degli imputati, che avevano presentato al P.R.A. ed alla Motorizzazione Civile dichiarazioni di conformità non autentiche per ottenere la formazione di falsi atti di immatricolazione, integra il reato di falso materiale in atto pubblico per induzione, ex artt. 48-476-479 c.p., e non le fattispecie di cui agli artt. 482 o 483 c.p. La responsabilità degli imputati è stata correttamente accertata sulla base di una valutazione logica e coerente delle risultanze processuali, che hanno evidenziato la palese falsità di tutta la documentazione prodotta, la loro personale e diretta presenza negli uffici per il disbrigo delle pratiche di immatricolazione, nonché, per uno di essi, la sicura provenienza delittuosa del veicolo oggetto di ricettazione. L'omesso esame di un motivo di appello non determina l'annullamento della sentenza se il motivo è generico o manifestamente infondato, come nel caso in cui l'interessato non abbia indicato le ragioni per le quali non era configurabile l'aggravante di cui all'art. 61 n. 7 c.p. o non abbia fornito elementi sufficienti per l'applicazione delle attenuanti richieste.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
QUINTA SEZIONE PENALE
Composta dagli Ill.mi Sigg.:
FOSCARINI BRUNO - Presidente
CALABRESE RENATO LUIGI - Consigliere
MARINI PIER FRANCESCO - Consigliere
SICA GIUSEPPE - Consigliere
MARASCA GENNARO - Consigliere
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1) Gi. Di Ba. N. IL (...)
2) Gi. Ru. N. IL (...)
3) Ga. Ra. N. IL (...)
4) Al. Lo. N. IL (...)
5) Ra. Sa. N. IL (...)
avverso SENTENZA del 11/06/2004
CORTE APPELLO di L'AQUILA
visti gli atti, la sentenza ed il procedimento;
udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere CALABRESE RENATO LUIGI;
Udito il Procuratore Generale in persona del dr. Enrico Delehaye
che ha concluso per l'inanimissibilità dei ricorsi Gi. Di Ba., Ga. Ra., Gi. Ru. e Al. Lo. e l'annulamento c.r. per Ra. Sa. limitatamente al diniego att.ris.danno. Rigetto nel resto;
Udi…

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