Il diniego di un permesso di costruire per la realizzazione di box interrati è legittimo quando l'accesso carrabile alle autorimesse risulti incompatibile con la preesistente destinazione della viabilità a pista ciclo-pedonale, in quanto il legislatore, nel disciplinare la costruzione di parcheggi pertinenziali ai sensi della legge n. 122/1989 (c.d. "legge Tognoli"), ha previsto che tali parcheggi possano essere realizzati "purché non in contrasto con i piani urbani del traffico, tenuto conto dell'uso della superficie sovrastante e compatibilmente con la tutela dei corpi idrici". Pertanto, l'amministrazione comunale, nel bilanciare gli interessi sottesi alla domanda di permesso di costruire con quelli relativi al piano urbano del traffico, può legittimamente negare il rilascio del titolo edilizio qualora l'accesso carrabile alle autorimesse risulti incompatibile con la preesistente destinazione della viabilità a pista ciclo-pedonale, senza che ciò integri un difetto di motivazione o una contraddittorietà della condotta amministrativa, anche laddove in precedenza fosse stato rilasciato un permesso di costruire per la realizzazione di posti auto in superficie con accesso dalla medesima viabilità. Inoltre, la mancata adozione del decreto di esproprio a seguito dell'occupazione d'urgenza delle aree non inficia la legittimità del diniego, atteso che la pista ciclo-pedonale era stata nel frattempo realizzata e l'amministrazione aveva successivamente adottato il provvedimento di acquisizione ex art. 42-bis del D.P.R. n. 327/2001. Infine, l'assenza di un illegittimo esercizio del potere amministrativo esclude la responsabilità risarcitoria dell'amministrazione per il mancato rilascio del permesso di costruire.