Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'ambito di un giudizio avente ad oggetto la richiesta di risarcimento dei danni e il pagamento delle indennità per la definitiva perdita di porzioni di terreni di proprietà di una società cooperativa, a seguito dell'occupazione illegittima da parte di un Comune, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'istituto dell'occupazione acquisitiva, di origine giurisprudenziale, è definitivamente espunto dall'ordinamento giuridico, in quanto l'acquisto della proprietà di un'area da parte di un'Amministrazione pubblica mediante un atto illecito o in assenza di un atto ablatorio viola l'art. 1 del Protocollo aggiuntivo della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo. 2. Qualora un'Amministrazione pubblica abbia illegittimamente occupato e trasformato un suolo di proprietà privata, il proprietario non può chiedere il risarcimento del danno pari al valore venale del bene, in quanto la proprietà è rimasta in capo a lui; il risarcimento deve coprire solo il valore d'uso del bene, dal momento dell'occupazione illegittima fino alla regolarizzazione della fattispecie. 3. L'Amministrazione che abbia illegittimamente occupato un bene privato ha l'obbligo di restituirlo, previa riduzione in pristino, ovvero di acquisirlo legittimamente, mediante lo strumento autoritativo previsto dall'art. 42-bis del d.P.R. n. 327/2001 o con gli ordinari strumenti privatistici, con il consenso del privato. 4. Il risarcimento del danno per l'occupazione illegittima deve essere liquidato in misura pari al 5% annuo del valore venale del bene, devalutato e rivalutato secondo gli indici di mercato, per il periodo intercorrente dall'inizio dell'occupazione illegittima fino alla restituzione del bene o alla sua acquisizione legittima.