Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 9520 del 3 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:9520PEN

Massima

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Il sequestro di beni disposto nell'ambito di un procedimento penale diviene privo di interesse per il destinatario del provvedimento una volta che gli stessi beni siano stati restituiti, non rilevando neppure l'eventuale estrazione di copie da parte dell'autorità giudiziaria, in quanto tale provvedimento è autonomo rispetto al decreto di sequestro e non soggetto ad alcuna forma di impugnazione, in applicazione del principio di tassatività delle impugnazioni. Pertanto, la richiesta di riesame del sequestro o il successivo ricorso per cassazione avverso la decisione del tribunale del riesame diventano inammissibili per sopravvenuta carenza di interesse, non essendo configurabile un interesse residuo del destinatario del provvedimento neppure in relazione alla declaratoria di illegittimità del provvedimento stesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

ZI. Al. , n. a (OMESSO);

avverso la ordinanza in data 16-18 gennaio 2008 del Tribunale di Palermo;

Visti gli atti, la ordinanza denunziata e il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Con la ordinanza in epigrafe, …

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