Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive realizzate in zona sottoposta a vincolo paesaggistico o ambientale è legittima e doverosa, anche in presenza di una precedente istanza di condono edilizio, qualora non sia stato acquisito il necessario parere dell'amministrazione preposta alla tutela del vincolo, in applicazione dell'art. 32 della legge n. 47 del 1985. L'eventuale presentazione di una successiva istanza di accertamento di conformità ai sensi dell'art. 36 del D.P.R. n. 380 del 2001 non incide sulla legittimità dell'ordinanza di demolizione, potendo al più condizionarne l'esecuzione. L'illegittimità dell'ordinanza di sospensione dei lavori non inficia la validità dell'ordinanza di demolizione, in quanto quest'ultima ha una propria autonomia quanto a presupposti e procedura. L'amministrazione comunale è pertanto tenuta a reprimere l'abuso edilizio mediante l'adozione dell'ordinanza di demolizione, senza alcuna valutazione di sanabilità, in assenza della presentazione della relativa istanza da parte dell'interessato.