Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 50954 del 4 dicembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:50954PEN

Massima

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Il concorso nel reato può realizzarsi non solo mediante la partecipazione materiale all'esecuzione del fatto, ma anche attraverso qualsiasi condotta cosciente e volontaria diretta a rafforzare l'altrui proposito criminoso, anche solo assicurando al concorrente un maggiore senso di sicurezza e uno stimolo all'agire. Pertanto, la distinzione tra connivenza non punibile e concorso nel reato risiede nel fatto che la prima postula un comportamento meramente passivo, inidoneo ad apportare un contributo alla realizzazione del reato, mentre nel concorso è richiesto un contributo partecipativo, morale o materiale, alla condotta criminosa altrui, caratterizzato dalla coscienza e volontà di arrecare un apporto concorsuale alla realizzazione dell'evento illecito. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del concorso, deve esaminare tutte le risultanze processuali, dando adeguata motivazione in ordine alla ricostruzione dei fatti e all'apprezzamento degli elementi indiziari, in modo da consentire il controllo di legittimità da parte del giudice di cassazione, il quale non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, ma deve limitarsi a verificare la logicità e la coerenza della motivazione. Analogamente, la valutazione delle esigenze cautelari, se sorretta da motivazione esente da vizi logico-giuridici, è insindacabile in sede di legittimità, non potendosi il giudice di cassazione sostituire al giudice di merito nell'apprezzamento di tali profili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 263/2014 TRIB. LIBERTA' di LECCE, del 25/03/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. EMANUELE DI SALVO;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. CANEVELLI Paolo, rigetto.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS) ricorre per cassazione avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Lecce, in data 25-3-2014, che ha confermato l'ordinanza applicativa della misura cautelare degli ar…

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