Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 978 del 2021

ECLI:IT:TARMI:2021:978SENT

Massima

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Il provvedimento con cui viene ingiunta la demolizione di un immobile abusivo, mai assistito da alcun titolo edilizio, ha natura vincolata e rigidamente ancorata al ricorrere dei relativi presupposti di fatto e di diritto, senza che l'amministrazione debba motivare in ordine alle ragioni di pubblico interesse (diverse da quelle inerenti al ripristino della legittimità violata) che impongono la rimozione dell'abuso, neanche nell'ipotesi in cui l'ingiunzione di demolizione intervenga a distanza di tempo dalla realizzazione dell'abuso, il titolare attuale non sia responsabile dell'abuso e il trasferimento non denoti intenti elusivi dell'onere di ripristino. Pertanto, l'ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive non richiede una puntuale motivazione circa la prevalenza dell'interesse pubblico alla demolizione rispetto all'interesse privato alla conservazione dello stato dei luoghi, essendo sufficiente il mero accertamento della natura abusiva delle opere, senza necessità di valutare il principio di proporzionalità. Inoltre, la natura precaria di un manufatto non può essere desunta dalla temporaneità della destinazione soggettivamente data all'opera dal costruttore, ma deve ricollegarsi all'intrinseca destinazione materiale di essa a un uso realmente precario e temporaneo, per fini specifici, contingenti e limitati nel tempo, non essendo sufficiente che si tratti eventualmente di un manufatto smontabile e/o non infisso al suolo. Pertanto, opere di imponenti dimensioni, stabilmente insediate sul terreno e destinate a soddisfare esigenze non meramente temporanee dell'attività produttiva, costituiscono "nuove costruzioni" e necessitano di permesso di costruire, anche in aree prive di pianificazione urbanistica, non essendo sufficiente il mero rispetto delle condizioni di cui all'art. 9 del D.P.R. 380/2001.

Sentenza completa

Pubblicato il 20/04/2021

N. 00978/2021 REG.PROV.COLL.

N. 01905/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1905 del 2013, proposto da
Forgiatura A. Vienna di ((omissis)) e C. Sas, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. ((omissis)) in Milano, piazza Grandi 4;

contro

Comune di Arese, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. ((omissis)) in Milano, largo Augusto, 7;

per l'annullamento

- dell'ordinanza n. 54 del 07/06/2013, (notificata il 12-06-2…

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