La massima giuridica che può essere estratta dalla sentenza è la seguente: Il decreto dirigenziale che individua l'ordine cronologico e prioritario di coltivazione dei comparti estrattivi nelle aree suscettibili di nuova estrazione di una provincia, per un determinato gruppo merceologico, è legittimo qualora: 1) indichi espressamente gli estremi dei provvedimenti di autorizzazione delle cave autorizzate ricadenti nei comparti estrattivi, con indicazione degli anni di decorrenza e scadenza; 2) consideri valide ed efficaci, ai fini del soddisfacimento del fabbisogno provinciale, anche le autorizzazioni estrattive rilasciate ai sensi dell'art. 25, comma 14, delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regionale delle Attività Estrattive, in quanto la norma presuppone la semplice delimitazione dei comparti, già intervenuta con precedente delibera; 3) non sia inficiato dalla mera adozione di provvedimenti di sospensione dell'attività estrattiva o di apposizione di sigilli, in quanto la cessazione di efficacia e validità dell'autorizzazione è condizionata all'irrogazione della specifica sanzione amministrativa prevista dall'art. 28 della L.R. n. 54/1985; 4) non sia tenuto ad avviare la procedura di coltivazione del comparto e ad approvare il progetto unitario di gestione, atteso che tale obbligo è previsto dalla norma solo in caso di precedente delimitazione dei comparti da parte della Giunta regionale, e non anche in sede di mera individuazione dell'ordine prioritario e cronologico di coltivazione.