Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 28000 del 26 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:28000PEN

Massima

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La condotta violenta e minacciosa tenuta dall'imputato nei confronti degli agenti di polizia, sia all'arrivo del carroattrezzi che durante il tentativo di allontanarsi dalla Questura, integra il reato di resistenza a pubblico ufficiale, non configurando una mera reazione spontanea e istintiva. Il giudice di merito, nel valutare la gravità del fatto e i precedenti a carico dell'imputato, ha correttamente escluso la prevalenza delle attenuanti generiche sulla recidiva, riconosciuta nella sola forma semplice. La declaratoria di prescrizione di uno dei reati contestati non impedisce l'applicazione delle sanzioni amministrative accessorie, essendo stata disposta la trasmissione degli atti all'autorità competente. Il ricorso per cassazione avverso la sentenza di condanna è pertanto dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle Ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Ange - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandr - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21/09/2018 della CORTE APPELLO di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal- Consigliere, Dott. ANGELO CAPOZZI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore, Dott. DALL'OLIO MARCO, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con la sentenza in epi…

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