Cassazione penale Sez. II sentenza n. 7853 del 8 luglio 1992

ECLI:IT:CASS:1992:7853PEN

Massima

Massima ufficiale
L'ordinamento processuale previgente prevedeva normalmente il doppio grado di giurisdizione di merito e non contemplava il giudizio per cassazione come un terzo grado di quella giurisdizione, eccetto il caso di cui all'art. 538 cod. proc. PEN.. Ne consegue che, in base a quel sistema - tuttora applicabile, ex art. 241 D.LGS. 28 luglio 1989, n. 271, ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore del nuovo codice che proseguono con l'applicazione delle norme anteriormente vigenti - non possono proporsi in sede di ricorso per cassazione, deducendosi surrettiziamente vizi di insufficiente, erronea o contraddittoria motivazione, censure su accertamenti ed apprezzamenti di fatto ai quali il giudice del merito sia pervenuto attraverso la valutazione delle prove, allorché questo convincimento sia sorretto da adeguata motivazione esente da errori logici e giuridici. Perché sussista nullità della sentenza per vizi della motivazione è necessario che il giudice non abbia indicato gli elementi dai quali ha tratto il proprio convincimento o che si sia limitato ad un esame sommario o superficiale degli elementi stessi senza un'approfondita disamina logico-giuridica, o che, partendo da premesse inaccettabili, sia pervenuto a conclusioni aberranti secondo la logica comune o che abbia palesato perplessità per confusione di idee nel pervenire alla decisione adottata o che sia caduto in palese contraddittorietà, ponendo a base della decisione considerazioni tra loro inconciliabili o che sia incorso in travisamento del fatto.

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