Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25331 del 27 giugno 2012

ECLI:IT:CASS:2012:25331PEN

Massima

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Il concorso morale nel reato si realizza non solo attraverso la materiale partecipazione all'esecuzione del fatto, ma anche mediante condotte atipiche di istigazione, determinazione, agevolazione, rafforzamento della volontà criminosa altrui, o di mera adesione e approvazione che rimuovano gli ostacoli alla realizzazione del delitto. Pertanto, il soggetto che, pur non partecipando direttamente all'esecuzione di una rapina, abbia fornito informazioni determinanti per la sua commissione, come il luogo in cui la vittima nascondeva il denaro, e abbia offerto l'uso di un'arma, risponde a titolo di concorso morale nel reato, essendo la sua condotta causalmente rilevante nella fase della programmazione e preparazione dell'azione criminosa. La pericolosità sociale dell'indagato, ai fini della scelta e dell'adeguatezza della misura cautelare, può essere desunta non solo dalle modalità e circostanze del fatto, ma anche dalla sua personalità, valutata sulla base del comportamento tenuto nell'esecuzione del reato e di eventuali precedenti condanne. Pertanto, il giudizio di adeguatezza della misura cautelare non può essere censurato in sede di legittimità se sorretto da motivazione immune da vizi logici e giuridici, anche quando la posizione dell'indagato sia diversa da quella di un suo concorrente, in ragione dell'autonomia delle rispettive valutazioni sulla pericolosità sociale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1454/2011 Lib. emessa in data 2 novembre 2011 dal Tribunale della liberta' di Palermo.

Sentita la relazione svolta in camera di consiglio dal consigliere dott. Cosimo D'Arrigo;

udito il P.M., in persona del Sostituto Procuratore Generale dott. CEDRANGOLO Oscar, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

In dat…

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