Cassazione penale Sez. I sentenza n. 7409 del 15 febbraio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:7409PEN

Massima

Massima ufficiale
Ai fini della concessione dei benefici penitenziari alle persone condannate per taluno delitti indicati nell'art. 4-bis della legge 26 luglio 1975, n. 354, il dubbio sulla sussistenza del presupposto dell'impossibilità o dell'irrilevanza della collaborazione dell'interessato con la giustizia per la limitata partecipazione al fatto o per l'avvenuto integrale accertamento dei fatti e delle responsabilità, condizioni equiparate dalla disposizione normativa al requisito della collaborazione con la giustizia che deve necessariamente concorrere con quello della mancanza di attuali collegamenti con la criminalità organizzata, non può risolversi in danno dell'istante, dovendo trovare applicazione, anche in questa materia, la regola di giudizio secondo cui, se due significati possono ugualmente essere attribuiti a un dato probatorio, deve privilegiarsi quello più favorevole all'interessato, che può essere accantonato solo ove risulti inconciliabile con altri univoci elementi di segno opposto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Presidente

Dott. NOVIK ((omissis)) - Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi F. - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 6248/2016 del Tribunale di Sorveglianza di Roma in data 18/11/2016;
visti gli atti e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MINCHELLA Antonio;
lette le conclusioni del Procuratore Generale, in persona del Dott. PINELLI Mario, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 18/11/2016 il Tribunale di Sorveglianza di Roma rigettava la richiesta di accertamento della c…

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