Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28942 del 11 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:28942PEN

Massima

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La circostanza aggravante del furto commesso su cose esistenti in uffici o stabilimenti pubblici (art. 625 c.p., n. 7) ricorre non solo se le cose appartengono ai predetti uffici e stabilimenti o ai dipendenti degli stessi, ma anche se esse sono di proprietà privata di altri e si trovano per qualunque motivo in detti luoghi. Ciò in quanto la ratio della norma è quella di tutelare la sicurezza e l'inviolabilità di tali luoghi pubblici, a prescindere dalla titolarità del bene oggetto del furto. Pertanto, la presenza fortuita od effimera della cosa nell'ufficio o stabilimento pubblico non esclude l'applicabilità dell'aggravante, essendo sufficiente che il bene si trovi in quel luogo, indipendentemente dalla sua appartenenza o dalla durata della sua permanenza. Tale interpretazione, superando un precedente orientamento giurisprudenziale, si pone in linea con la finalità di tutela della norma incriminatrice e con l'esigenza di assicurare una uniforme applicazione della legge penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUSCO ((omissis)) - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CO. PA., N. IL (OMESSO);

avverso la SENTENZA del 21/02/2007 CORTE DI APPELLO di TRIESTE;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. OLDI PAOLO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'ANGELO Giovanni, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore Avv. PERICOLO Piero.

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