Il diniego di autorizzazione al trasferimento di un impianto di distribuzione carburanti, adottato dal Comune in assenza di una disciplina comunale che preveda espressamente tale possibilità, è illegittimo, in quanto viola il principio di libera iniziativa economica e di libertà di stabilimento, sanciti dalla Costituzione e dalla normativa comunitaria. L'Amministrazione comunale, nell'esercizio della propria potestà di pianificazione e razionalizzazione della rete di distribuzione carburanti, è tenuta a prevedere e disciplinare la possibilità di trasferimento degli impianti, anche se provenienti da altri Comuni, al fine di assicurare un'adeguata e razionale distribuzione sul territorio, nel rispetto dei criteri di efficienza, economicità ed accessibilità del servizio. Il diniego di autorizzazione al trasferimento, in assenza di una specifica previsione regolamentare, si pone in contrasto con i principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa, nonché con il divieto di discriminazione e di restrizione ingiustificata delle attività economiche. L'Amministrazione comunale, pertanto, nell'esercizio della propria discrezionalità pianificatoria, deve contemperare le esigenze di razionalizzazione della rete distributiva con il rispetto dei principi di libertà di iniziativa economica e di stabilimento, consentendo il trasferimento degli impianti ove ciò non contrasti con obiettivi di interesse pubblico prevalenti, adeguatamente motivati e proporzionati. Il rilascio dell'autorizzazione al trasferimento dell'impianto, a seguito dell'accoglimento della domanda cautelare, determina la cessazione della materia del contendere, rendendo improcedibile il ricorso.