Cassazione penale Sez. II sentenza n. 40700 del 22 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:40700PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle risultanze probatorie e nella determinazione della pena, purché la motivazione sia logica e coerente. La Corte di Cassazione, in sede di giudizio di legittimità, non può riesaminare il merito della decisione, ma deve limitarsi a verificare l'esistenza di un apparato argomentativo adeguato e privo di vizi logici. Pertanto, la mera prospettazione di una diversa valutazione delle prove da parte del ricorrente non integra un vizio di legittimità censurabile in Cassazione. Inoltre, il giudice di merito è tenuto a considerare le condizioni personali dell'imputato, come lo stato di tossicodipendenza o alcolismo, ai fini della determinazione della pena, purché tali condizioni siano adeguatamente dimostrate e non risultino irrilevanti per la commissione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - rel. Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RO. AL. AR. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 860/1998 CORTE APPELLO di VENEZIA, depositata il 06/03/2007;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 30/09/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CASUCCI GIULIANO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GUGLIELMO PASSACANTANDO, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito, per …

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