Cassazione penale Sez. V sentenza n. 30666 del 22 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:30666PEN

Massima

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Il comportamento intemperante e volgare di un soggetto, anche se provocato da un tono imperioso della controparte, non integra una causa di giustificazione e non esclude la configurabilità del reato di ingiuria, in quanto le espressioni proferite, per il loro carattere gravemente offensivo dell'onore e del decoro della persona offesa, costituiscono una lesione della dignità umana che non può essere giustificata dalla condotta della vittima. Il giudice, nel valutare la sussistenza del reato di ingiuria, deve pertanto accertare se le espressioni utilizzate, indipendentemente dalla provocazione subita, abbiano effettivamente leso in modo grave l'onore e il decoro della persona offesa, senza che assumano rilievo il mero fastidio o l'insofferenza provati dall'imputato. Il principio di diritto che emerge è che la provocazione non esclude la configurabilità del reato di ingiuria, qualora le espressioni utilizzate integrino una lesione grave della dignità umana della persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefan - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Anton - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. MA. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 28/09/2007 CORTE APPELLO di BOLOGNA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. AMATO ALFONSO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. M. Fraticelli che ha concluso per l'inamm.ta';

udito il difensore Avv.ta ROSSI L., in sost.ne dell'avv. Marcolini.

MOTIVI DE…

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