Il termine di cinque giorni per l'espletamento dell'interrogatorio di garanzia, previsto dall'art. 294 comma 1 c.p.p., attiene all'attività processuale del giudice e non alla durata della misura cautelare, di cui all'art. 297 comma 1 c.p.p. Pertanto, ai sensi dell'art. 172 comma 4 c.p.p., il termine iniziale di decorrenza non si computa, essendo tale termine di natura processuale e non sostanziale. Ciò comporta che la mancata effettuazione dell'interrogatorio entro il predetto termine di cinque giorni non determina l'inefficacia della misura cautelare, in quanto tale termine non attiene alla durata della stessa. Inoltre, la questione relativa alla violazione del termine per l'interrogatorio di garanzia, già rigettata dal giudice con provvedimento oggetto di appello, deve ritenersi preclusa, in applicazione del principio del ne bis in idem processuale. Infine, il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza che si pronuncia sulla perdita di efficacia della misura cautelare per decorrenza del termine di cui all'art. 294 comma 1 c.p.p. deve essere qualificato come appello, in applicazione del principio di conservazione degli atti processuali di cui all'art. 568 comma 5 c.p.p.