Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 2630 del 2013

ECLI:IT:TARLAZ:2013:2630SENT

Massima

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Il provvedimento di esclusione da una procedura concorsuale, se ritenuto legittimo all'esito di un giudizio amministrativo, determina il venir meno dell'interesse del candidato escluso a impugnare la graduatoria finale della selezione, in quanto egli non potrebbe in alcun modo conseguire alcuna utilità da tale impugnazione. In tali casi, il ricorso avverso la graduatoria deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse, con compensazione delle spese di giudizio tra le parti. Il principio di diritto affermato mira a garantire l'efficienza e la speditezza del processo amministrativo, evitando la proposizione di impugnazioni meramente pretestuose o prive di concreto interesse da parte dei candidati esclusi da una procedura concorsuale.

Sentenza completa

N. 01895/2012
REG.RIC.

N. 02630/2013 REG.PROV.COLL.

N. 01895/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1895 del 2012, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio legale di quest’ultimo, in Roma, via Emilia, 81;

contro

il Ministero dell'Interno - Dipartimento della Pubblica Sicurezza, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato presso la quale è domiciliato in Roma, via dei Portoghesi, 12;

nei confronti di

((omissis)), ((omissis)), ((omissis));

per l'annullamento

della graduatoria definitiva del concorso per il reclutamento di 1600 allievi agenti della Polizia di S…

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