Cassazione penale Sez. II sentenza n. 9259 del 9 marzo 2012

ECLI:IT:CASS:2012:9259PEN

Massima

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Il dolo nella ricettazione di beni provenienti da furto non può essere escluso sulla base della mera spiegazione fornita dall'imputato circa le modalità di acquisto del bene, qualora la Corte di merito abbia adeguatamente motivato, sulla base degli elementi fattuali, la sussistenza dell'elemento soggettivo del reato. Inoltre, la concessione dell'attenuante del fatto di particolare tenuità prevista dall'art. 648, comma 2, c.p. può essere legittimamente negata dalla Corte di merito non solo in ragione del valore del bene ricettato, ma anche in considerazione di tutti gli altri elementi fattuali della vicenda, come i precedenti penali dell'imputato e il suo tentativo di sottrarsi al controllo delle forze dell'ordine, i quali possono escludere la sussistenza di tale circostanza attenuante.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe M. - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CA. MA. nato il (OMESSO);

avverso la sentenza del 04/04/2011 della Corte di Appello di Lecce;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Geppino Rago;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per il rigetto;

FATTO

1. Con sentenza del 4/04/2011, la Corte di Appello di Lecce confermava la sentenza con la q…

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