Il Comune, nell'esercizio del proprio potere di pianificazione e regolamentazione del commercio e della somministrazione di alimenti e bevande nel territorio comunale, può legittimamente individuare ambiti e forme di tutela dell'ambiente urbano, anche di natura storica, artistica e culturale, che comportino l'interdizione qualitativa o quantitativa allo svolgimento di attività commerciali non compatibili con tali esigenze di riqualificazione socio-economica del territorio. Tale disciplina regolamentare, pur incidendo sulla libertà di iniziativa economica privata, non contrasta con la normativa nazionale e comunitaria in materia di liberalizzazione del commercio, in quanto finalizzata al perseguimento di interessi pubblici di tutela dell'ambiente urbano e del suo carattere identitario. In particolare, il divieto di apertura di esercizi di somministrazione di alimenti precotti e surgelati, in un determinato ambito territoriale del centro storico, rientra nell'ambito di tale potere di pianificazione comunale, non risultando irragionevole, sproporzionato né in contrasto con il diritto europeo. Pertanto, l'Amministrazione comunale può legittimamente disporre la chiusura di un esercizio commerciale che, in violazione di tale divieto regolamentare, somministri alimenti precotti e surgelati in una zona del centro storico sottoposta a tutela rafforzata.