Il rilascio di titoli abilitativi edilizi in sanatoria, anche a seguito di precedenti annullamenti giurisdizionali, è legittimo solo se le opere sanate risultano conformi alla disciplina urbanistico-edilizia vigente, in particolare per quanto attiene al rispetto delle distanze minime dai fabbricati confinanti. Ove invece le opere sanate risultino realizzate in violazione di tali distanze minime, il rilascio dei titoli abilitativi in sanatoria è illegittimo, in quanto in contrasto con i principi di tutela del diritto di proprietà e di corretta pianificazione urbanistica. L'amministrazione comunale, in applicazione dell'art. 38 del d.p.r. n. 380/2001, può sanare soltanto le opere inficiate da meri vizi formali, accertandone la conformità urbanistico-edilizia, mentre deve sanzionare in via repressivo-ripristinatoria ovvero in via pecuniaria quelle demolibili, rispettivamente, senza o con pregiudizio per la residua parte di fabbricato. Il condono edilizio, di cui all'art. 39 della l. n. 724/1994, non può essere illegittimamente utilizzato per sanare opere realizzate in violazione delle distanze legali.