Cassazione penale Sez. I sentenza n. 10035 del 7 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:10035PEN

Massima

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Il giudice può applicare la misura cautelare della custodia in carcere quando sussistono gravi indizi di colpevolezza per reati particolarmente efferati e violenti, caratterizzati da una elevatissima propensione criminale dell'imputato, tale da rendere inadeguate misure meno afflittive, la cui efficacia sarebbe inevitabilmente connessa alla spontanea osservanza delle prescrizioni da parte dell'interessato. In tali casi, il giudizio di gravità indiziaria non è più sindacabile in sede cautelare dopo la pronuncia di una sentenza di condanna per i medesimi fatti, salvo l'emersione di nuovi elementi di prova in grado di dare ingresso ad una diversa lettura degli indizi originari. La motivazione sulla sussistenza delle esigenze cautelari deve essere logica e coerente, dando conto in modo adeguato delle ragioni della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Presidente

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 31/05/2018 del TRIB. LIBERTA' di TRIESTE;
udita la relazione svolta dal Consigliere GIUSEPPE SANTALUCIA;
lette/sentite le conclusioni del PG ELISABETTA CENICCOLA;
Il PG conclude chiedendo il rigetto dei motivi di ricorso.
E' presente l'avvocato (OMISSIS) del foro di BELLUNO in difesa di: (OMISSIS) che conclude chiedendo l'accoglimento dei motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Tries…

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