Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 45094 del 6 dicembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:45094PEN

Massima

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Il reato di estorsione si distingue dal reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza o minaccia alla persona in relazione all'elemento psicologico: nel primo caso, l'agente persegue il conseguimento di un profitto nella piena consapevolezza della sua ingiustizia; nel secondo caso, l'agente persegue il conseguimento di un profitto nella convinzione non meramente astratta ed arbitraria, ma ragionevole, anche se in concreto infondata, di esercitare un suo diritto, ovvero di soddisfare personalmente una pretesa che potrebbe formare oggetto di azione giudiziaria. Pertanto, ai fini della corretta qualificazione giuridica della condotta, è necessario valutare congiuntamente gli elementi oggettivi della stessa, come la gravità e l'intensità dell'intimidazione rivolta alla persona offesa, e gli elementi soggettivi, ossia il fine concretamente perseguito dall'agente, desumibile anche dalle modalità della condotta. Inoltre, il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni non è un reato proprio esclusivo o "di mano propria", essendo sufficiente che l'agente si faccia ragione da sé, anche avvalendosi di un terzo. Infine, i risultati delle intercettazioni disposte in riferimento a un titolo di reato per il quale sono consentite sono utilizzabili anche quando vi sia stata una successiva diversa qualificazione giuridica del fatto, purché il titolo originario consentisse l'impiego di tale mezzo di ricerca della prova.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. GIORDANO ((omissis)) - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - rel. Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/06/2020 della Corte di appello di Firenze;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere APRILE Ercole;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale PERLA Lori, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' dei ricorsi;
letta la memoria del difensore dell'imputato, avv. (OMISSIS)…

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