Cassazione penale Sez. II sentenza n. 34248 del 20 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:34248PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato di rapina aggravata sussiste anche quando l'agente, pur essendo consapevole di perpetrare un furto, non si sia rappresentato la possibilità che il furto potesse sfociare in rapina, in quanto il concorso anomalo di cui all'art. 116 c.p. è escluso quando vi sia la consapevolezza di partecipare ad un'azione delittuosa, a prescindere dalla rappresentazione dell'evento più grave. Inoltre, l'aggravante della violenza o minaccia è configurabile anche quando la refurtiva sia stata successivamente recuperata o sia andata in parte rovinata, in quanto il danno è di rilevante gravità e costituisce una conseguenza dell'azione delittuosa. Infine, la concessione delle attenuanti generiche è rimessa alla valutazione discrezionale del giudice di merito, la cui decisione è incensurabile in sede di legittimità se adeguatamente motivata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO P. - Presidente

Dott. RAGO G - rel. Consigliere

Dott. IMPERIALI Lucian - Consigliere

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Pietro - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS), nato il (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nato il (OMISSIS);
contro la sentenza del 19/06/2017 della Corte di Appello di Venezia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere dott. G. Rago;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita'.
FATTO E DIRITTO
1. (OMISSIS) e (OMISSIS) - condannati per i reati di rapina aggravata e lesioni…

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