Consiglio di Stato sentenza n. 2789 del 2011

ECLI:IT:CDS:2011:2789SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di diniego o annullamento di un'autorizzazione paesaggistica deve essere adeguatamente motivato, indicando in modo chiaro e specifico gli elementi di fatto e di diritto che hanno determinato la valutazione negativa dell'intervento edilizio proposto, senza limitarsi a generiche affermazioni di contrasto con i valori paesistici tutelati. L'amministrazione è tenuta a compiere un'attenta analisi del progetto, esaminando nel dettaglio le caratteristiche dell'intervento e il suo impatto sul contesto paesaggistico, al fine di giustificare in modo congruo e logico il provvedimento restrittivo adottato. La mancanza di una motivazione adeguata, che si fondi su elementi concreti e specifici, determina l'illegittimità del provvedimento di diniego o annullamento dell'autorizzazione paesaggistica, in quanto viola il principio di trasparenza e di buon andamento dell'azione amministrativa. L'amministrazione non può esimersi dall'obbligo di una puntuale e dettagliata motivazione, neppure in presenza di un contesto paesaggistico di particolare pregio e valore, dovendo comunque giustificare in modo esaustivo le ragioni per le quali ritiene che l'intervento edilizio proposto non sia compatibile con la tutela del paesaggio. Il rispetto di tali principi è essenziale per garantire il corretto esercizio del potere discrezionale in materia paesaggistica e per assicurare una adeguata tutela degli interessi dei privati coinvolti.

Sentenza completa

N. 00121/2010
REG.RIC.

N. 02789/2011REG.PROV.COLL.

N. 00121/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 121 del 2010, proposto da:
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione Regionale Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria-Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il paesaggio della Calabria-Cosenza, in persona dei rispettivi legali rappresentanti pro tempore, entrambi rappresentati e difesi dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliati per legge in Roma, via dei Portoghesi, 12;

contro

Rita Giroldini, rappresentata e difesa dall'avv. Rosa Maria Laria, con domicilio eletto presso l’avv. Pasquale Lo Cane in Roma, viale Parioli, 27;

per la riforma

della sentenza del …

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