Cassazione penale Sez. V sentenza n. 48724 del 24 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:48724PEN

Massima

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La provocazione, oltre a poter essere istantanea, può anche essere lenta e protratta nel tempo, determinando una progressiva saturazione psichica che, raggiunto un "effetto soglia", sfocia in una reazione violenta. Tuttavia, l'attenuante della provocazione deve essere esclusa quando la sproporzione tra il fatto provocatorio e la condotta delittuosa è talmente grave da escludere lo stato d'ira e il nesso causale tra il fatto ingiusto e l'ira, configurandosi il reato come mera occasione di un diverso movente o atteggiamento psicologico. Pertanto, l'attenuante della provocazione non ricorre quando, pur essendo l'agente stato esposto a reiterate provocazioni, la sua reazione sia del tutto sproporzionata rispetto al fatto provocatorio, in considerazione delle concrete circostanze del caso, come la disparità di forze fisiche tra l'agente e la vittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. FUMO Maurizio - rel. Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. POSITANO Gabriele - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 10/2013 CORTE ASSISE APPELLO di ROMA, del 21/10/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 10/10/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FUMO MAURIZIO;

udito il PG in persona del sost.proc.gen. Dott. PINELLI M., che ha chiesto rigettarsi il ricorso;

udito il difensore della P.C. avv. (OMISSIS), che ha depositato conclusioni scritte (cui si e' riportato) e nota spes…

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