Cassazione penale Sez. II sentenza n. 36236 del 6 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:36236PEN

Massima

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Il giudice di merito, nell'esame delle misure cautelari personali, gode di ampia discrezionalità nella valutazione del compendio probatorio e delle esigenze cautelari, purché la motivazione sia congrua, logica e rispettosa dei canoni legali. In sede di legittimità, il sindacato del giudice di legittimità è limitato alla verifica della sussistenza, adeguatezza, completezza e logicità della motivazione, essendo inammissibili le censure che si risolvano in una mera diversa valutazione delle circostanze già esaminate dal giudice di merito. Pertanto, la valutazione del giudice di merito in ordine alla sussistenza della gravità indiziaria e delle esigenze cautelari, se adeguatamente motivata, non può essere sindacata in sede di legittimità, se non per vizi logici o di legittimità della motivazione stessa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) ZE. AL. N. IL (OMESSO);

2) LU. JA. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1285/2011 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 09/05/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIOVANNA VERGA;

lette/sentite le conclusioni del P.G. Dott. GALATI Giovanni che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. LISERRE Giorgio chiede l'accoglimento del ricorso.

MOTIVI…

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