Cassazione penale Sez. I sentenza n. 38492 del 25 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:38492PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. si configura anche in assenza di riti di affiliazione formale, essendo sufficiente la prova di un contributo stabile e funzionale al perseguimento degli scopi dell'organizzazione criminale, anche in posizione defilata e gerarchicamente subordinata. Le dichiarazioni autoaccusatorie rese dall'indagato nel corso di conversazioni regolarmente intercettate costituiscono prova idonea a dimostrare l'effettiva partecipazione all'associazione mafiosa, così come la mera partecipazione a riunioni di 'ndrangheta, essendo notorio che solo gli affiliati possono prenderne parte. L'accertamento della sussistenza del reato associativo non richiede la prova di specifici reati-fine, essendo sufficiente la dimostrazione dell'esistenza di un vincolo associativo finalizzato al perseguimento di scopi illeciti, caratterizzato dalla forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e dalla condizione di assoggettamento ed omertà che ne consegue. Ai fini della valutazione delle esigenze cautelari, il reato di associazione mafiosa comporta l'applicazione della presunzione di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p., in assenza di elementi che ne dimostrino l'insussistenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Presidente

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. CARTA Adriana - rel. Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) ZA. VI. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 889/2010 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 30/08/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ADRIANA CARTA;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. MAZZOTTA Gabriele che ha chiesto che il ricorso sia dichiarato inammissibile;

udito il difensore avv. CIMINO Antonio.

IN FATTO

1.1.- Con ordinanza 30.8.2010 il Tribunale di Reggio Ca…

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