Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 30530 del 26 luglio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:30530PEN

Massima

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Il reato di violenza o minaccia a pubblico ufficiale di cui all'art. 336 c.p. richiede che la minaccia abbia una concreta attitudine a coartare la libertà morale del pubblico ufficiale con riferimento al compimento di atti del suo ufficio. Pertanto, le espressioni minatorie che si limitano a reagire in modo inconsulto e deprecabile al doveroso compimento da parte dei pubblici ufficiali di atti di ufficio già realizzati, senza prospettare alcuna minaccia di un danno ingiusto in relazione a futuri atti d'ufficio, integrano soltanto il reato di minaccia semplice di cui all'art. 612 c.p., perseguibile a querela di parte. In tali casi, in assenza di querela, l'azione penale non può essere esercitata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.Mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MANNINO Saverio F. - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

ME. Da. , n. a (OMESSO);

avverso la sentenza in data 6 giugno 2005 della Corte di appello di Lecce;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Giovanni Conti;

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. Iacoviello Francesco M., che ha concluso per il rigetto del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Con la sentenza in epigrafe…

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