Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34454 del 20 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:34454PEN

Massima

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Il reato di false dichiarazioni a un pubblico ufficiale sull'identità o su qualità proprie o altrui, di cui all'art. 495 c.p., si configura quando l'imputato, in assenza di documenti di identificazione, fornisce ai pubblici ufficiali false dichiarazioni sulla propria identità, in quanto tali dichiarazioni, destinate ad essere riprodotte in un atto pubblico, rivestono carattere di attestazione preordinata a garantire al pubblico ufficiale le proprie qualità personali. La condotta si perfeziona nel momento in cui la falsa dichiarazione perviene al pubblico ufficiale, indipendentemente dalla sua effettiva riproduzione in un atto pubblico. Ai fini della concessione del perdono giudiziale, il giudice deve valutare una serie di elementi rivelatori della personalità del minore, quali le circostanze e le modalità dell'azione, l'intensità del dolo, la condotta di vita anche successiva al reato, nonché le condizioni familiari e sociali, senza poter prescindere da tali valutazioni. La mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche, in assenza di una specifica richiesta da parte dell'interessato o di una motivazione generica, non comporta l'obbligo per il giudice di esplicitare le ragioni del diniego, essendo sufficiente il richiamo alle ragioni indicate dal giudice di primo grado per escludere tale beneficio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 03/11/2016 della CORTE APP. SEZ. MINORENNI di MESSINA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GRAZIA MICCOLI;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Pinelli MARIO MARIA STEFANO che ha concluso;
Il Proc. Gen. conclude per il rigetto.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 3 novembre 2016 la Corte di Appello di Messina, in parziale riforma della pro…

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