Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26137 del 23 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:26137PEN

Massima

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Il giudice di sorveglianza, nel valutare la richiesta di misure alternative alla detenzione, deve tenere conto della concreta pericolosità sociale del condannato, desumibile dai precedenti penali, dalla natura dei reati commessi e dal rischio di recidiva, anche in relazione all'eventuale prosecuzione dell'attività imprenditoriale o lavorativa del reo, al fine di accertare l'idoneità della misura alternativa a prevenire la reiterazione di condotte illecite. Il giudizio prognostico negativo sulla pericolosità sociale del condannato, adeguatamente motivato, esclude la concessione di misure alternative quando sussiste il concreto pericolo che il reo possa continuare a commettere reati analoghi a quelli per cui è stata inflitta la condanna.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. DI TOMASSI ((omissis)) - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. LO. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 09/02/2008 del TRIB. SORVEGLIANZA di TRENTO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. VECCHIO Massimo;

Letta la requisitoria del Pubblico Ministero, Dott. LO VOI Francesco, sostituto procuratore generale della Repubblica presso questa Corte suprema, il quale ha concluso per la inammissibilita' del ricorso e la condanna del ricorrente al pagamento delle spese de…

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