Cassazione penale Sez. V sentenza n. 619 del 12 gennaio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:619PEN

Massima

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Il giornalista che pubblica un articolo contenente affermazioni lesive della reputazione di una persona, riprodotte da un atto di parte (come una citazione giudiziale), non può beneficiare della scriminante del diritto di cronaca se non verifica previamente l'attendibilità e la corrispondenza al vero dei fatti riportati, indipendentemente dalla natura di atto ufficiale della fonte. Infatti, la mera fedele riproduzione del contenuto di un atto di parte non è sufficiente a integrare il requisito della verità dei fatti, essendo necessario che il giornalista svolga un'adeguata attività di riscontro e verifica delle informazioni, al fine di accertarne la veridicità prima della pubblicazione. Solo il concorso dei tre requisiti della verità dei fatti, della continenza espressiva e dell'interesse pubblico alla notizia può legittimare l'esercizio del diritto di cronaca e giustificare la non punibilità del giornalista per il reato di diffamazione. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza di tali requisiti, deve fornire un'adeguata e approfondita motivazione, non potendo limitarsi a constatare la mera fedeltà della riproduzione di un atto di parte, senza verificare la corrispondenza al vero dei fatti in esso riportati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - rel. Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. ARMANO Uliana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) D'. GI. N. IL (OMESSO);

nei confronti di:

2) D. F. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 7120/2006 CORTE APPELLO di ROMA, del 08/05/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 24/09/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO OLDI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Fausto De Santis che ha concluso per il rigetto del ricorso;

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