Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13525 del 30 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:13525PEN

Massima

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Il diritto di critica e di espressione del pensiero, anche in sede giudiziaria, trova il suo limite nel rispetto della reputazione altrui e nel divieto di diffamazione. Pertanto, le affermazioni offensive e lesive della reputazione di un professionista, contenute in un atto processuale, integrano il reato di diffamazione, anche laddove l'imputazione non riporti in modo puntuale e specifico il contenuto delle espressioni ritenute diffamatorie, essendo sufficiente il richiamo all'intero scritto. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del reato, deve verificare se le critiche, pur aspre, siano espresse in modo obiettivo e proporzionato, ovvero se travalicano i limiti della continenza formale e della continenza sostanziale, ledendo ingiustamente la reputazione altrui. La genericità delle censure processuali, prive di adeguata motivazione, non consente di individuare l'oggetto della contestazione e, pertanto, legittima il giudice a dichiararle inammissibili. Il diritto di difesa, pur essendo un principio fondamentale, non può essere esercitato in modo da arrecare pregiudizio ad altri diritti costituzionalmente garantiti, come quello alla reputazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI A. M. - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. FUMO M. - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. DE MARZO G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 38/2012 TRIBUNALE di CHIETI, del 24/02/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/01/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MAURIZIO FUMO;

udito il PG in persona del sost.proc.gen. dott. G. Izzo che ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il tribunale di Chieti, in funzione di giudice di appello, con la sentenza di cui in ep…

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