Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12245 del 19 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:12245PEN

Massima

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Il giudice, in presenza di gravi indizi di colpevolezza per reati aggravati ai sensi della legge n. 203 del 1991, articolo 7, commessi avvalendosi delle condizioni previste dall'articolo 416-bis c.p. o al fine di agevolare le attività delle associazioni di tipo mafioso, è tenuto ad applicare la misura cautelare della custodia in carcere, salvo che non siano acquisiti elementi specifici, in relazione al caso concreto, dai quali risulti che le esigenze cautelari possono essere soddisfatte con altre misure meno gravose. Ciò in quanto la presunzione di adeguatezza della custodia cautelare in carcere per tali reati non è assoluta, ma relativa, potendo essere superata dalla prova contraria fornita dall'indagato. Tuttavia, il giudice, nel valutare la concretezza e attualità delle esigenze cautelari, deve tenere conto di elementi quali: la violazione di precedenti misure cautelari meno afflittive, il perdurante interessamento dell'indagato alle attività illecite, i rapporti intrattenuti con esponenti di organizzazioni criminali, tali da far ritenere sussistente il pericolo di reiterazione del reato e l'inadeguatezza di misure diverse dalla custodia in carcere a soddisfare le esigenze di cautela.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. APRILE Ercole - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. AMOROSO Giovanni - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso presentato da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 13/12/2018 del Tribunale di Torino;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Ercole Aprile;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ORSI Luigi, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con l'ordinanza sopra indicata il Tribunale di Torino, adito ai sensi dell'artic…

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