Cassazione penale Sez. II sentenza n. 36646 del 5 ottobre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:36646PEN

Massima

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La circostanza aggravante di cui all'art. 61, n. 11, c.p. (abuso di relazioni di prestazione d'opera) si applica a tutti i rapporti giuridici che comportino l'obbligo di un tacere, a prescindere dalla sussistenza di un vincolo di subordinazione o dipendenza, essendo sufficiente l'esistenza di un rapporto di fiducia che agevoli la commissione del reato. Il pubblico ministero non può autonomamente escludere tale circostanza aggravante, già contestata nell'atto di citazione a giudizio, in quanto ciò violerebbe il principio di irretrattabilità dell'azione penale stabilito dall'art. 50, comma 3, c.p.p. Pertanto, il giudice è tenuto a valutare la sussistenza della circostanza aggravante, salvo che gli elementi di fatto accertati lo inducano a escluderla, e a pronunciarsi sulla perseguibilità d'ufficio del reato contestato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORGIGNI Antonio - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. TAVASSI Marina A. - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Savona;

nei confronti di:

Br. Gr., nato a (OMESSO) il giorno (OMESSO);

avverso la sentenza del Tribunale di Savona, sezione rito monocratico penale, in data 10.10.2006;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal consigliere Dr. Piercamillo Navigo;

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, dott. ((…

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