Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 19087 del 20 maggio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:19087PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condanna per il delitto di estorsione continuata aggravata (artt. 629 e 416-bis c.p.) è legittima quando sussistono prove sufficienti di condotte di violenza e minaccia finalizzate all'ottenimento di ingiusti profitti, anche se le condotte precedenti l'entrata in vigore della normativa sull'usura non sono penalmente rilevanti. Tuttavia, la motivazione della sentenza di condanna deve essere adeguata e puntuale nel dare conto delle risultanze probatorie, in particolare in relazione all'accertamento degli elementi costitutivi del reato di estorsione, come la sussistenza di minacce o violenze nei confronti delle persone offese e la prova dell'ingiusto profitto conseguito. La Corte di Cassazione, nel verificare la legittimità della condanna, richiede una motivazione esaustiva e logica che consenta il controllo di legittimità, senza limitarsi a meri richiami generici agli atti processuali. Inoltre, la Corte di Cassazione ritiene compatibili con il reato di associazione mafiosa (art. 416-bis c.p.) sia l'aggravante di cui all'art. 7 L. 203/1991, sia l'aggravante di cui all'art. 629, comma 2 c.p., in quanto non configurano una duplicazione del medesimo addebito. Infine, il ruolo di "capo" rivestito dall'imputato nell'ambito dell'associazione mafiosa può essere desunto da plurime condotte di fatto, senza che ciò contrasti con l'eventuale riconoscimento di attenuanti generiche legate al comportamento processuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Francesco - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BI. AN. N. IL (OMESSO);

2) SC. DO. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 7356/2007 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 05/03/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/04/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARLO CITTERIO;

udito il P.G. in persona del Dott. Monetti che ha concluso per il rigetto dei ricorsi;

udito il difensore avv. Bassetta per Sc. per l'accoglimento e Abet per Bi. per l'accogl…

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