Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 21524 del 20 luglio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:21524PEN

Massima

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Il concetto di "appartenenza" ad un'associazione mafiosa, rilevante ai fini dell'applicazione delle misure di prevenzione, comprende non solo la condotta di partecipazione, ma anche azioni, anche isolate, funzionali agli scopi associativi, con esclusione delle mere situazioni di contiguità o vicinanza al gruppo criminale. Pertanto, la motivazione del provvedimento che dispone la misura di prevenzione deve illustrare in modo adeguato la natura e l'entità dell'apporto fornito dal soggetto proposto alla vita e alla realizzazione degli obiettivi dell'associazione mafiosa, non essendo sufficiente il generico richiamo alla sua "appartenenza" o al suo coinvolgimento in episodi non chiaramente riconducibili all'attività del sodalizio. Allo stesso modo, la motivazione del provvedimento di confisca di prevenzione deve esplicitare il collegamento cronologico e causale tra le singole acquisizioni patrimoniali e i periodi di manifestazione della pericolosità sociale del proposto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSTANZA Angelo - Presidente

Dott. DI STEFANO Pierlui - Consigliere

Dott. APRILE E. - rel. Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 14/01/2020 della Corte di appello di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Ercole Aprile;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ORSI Luigi, che ha concluso chiedendo Vinarnmissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il decreto sopra indicato la Corte di appello la Corte di appello di Catani…

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