Il Comune può esercitare il potere di autotutela esecutiva ai sensi dell'art. 823 c.c. per rimuovere opere realizzate su un'area pubblica solo a condizione che dimostri rigorosamente l'esistenza dei presupposti di tale potere, ovvero: a) l'esercizio del passaggio e transito iuris servitutis publicae da parte di una moltitudine indistinta di persone appartenenti ad un ambito territoriale; b) la concreta idoneità dell'area a soddisfare esigenze di carattere generale e pubblico; c) la protrazione dell'uso pubblico da tempo immemorabile. In mancanza di tale prova rigorosa, il provvedimento di rimozione è viziato per carenza di istruttoria e motivazione. Pertanto, il Comune, ove intenda riattivare il procedimento, dovrà acquisire all'istruttoria la dimostrazione puntuale della sussistenza di tali elementi, senza poter fare affidamento su mere affermazioni circa il "pubblico passaggio" o la "pertinenza dell'immobile" oggetto di intervento. Solo in presenza di tale prova rigorosa, il Comune potrà legittimamente esercitare il potere di autotutela esecutiva per rimuovere le opere realizzate su un'area pubblica.