L'area porticata di Piazza Augusto Imperatore, pur essendo di proprietà privata, è soggetta a servitù di pubblico passaggio per "dicatio ad patriam", costituita dal comportamento del proprietario che ha messo spontaneamente e in modo univoco il bene a disposizione della collettività indeterminata di cittadini, producendo l'effetto istantaneo della costituzione della servitù di uso pubblico. Pertanto, l'Amministrazione può agire nel presupposto della sussistenza di tale servitù pubblica quando ne riscontri gli elementi costitutivi, senza che sia necessario un previo accertamento giudiziale della sua esistenza. L'apposizione di cartelli recanti la dicitura "proprietà privata" o la delimitazione dell'area con strisce o altri segnali visivi non elide il diritto di godimento della collettività, in quanto la servitù coesiste con il diritto di proprietà, limitandone il godimento. Analogamente, il mancato riferimento all'esistenza della servitù nei contratti di locazione dell'area non incide sulla sua costituzione, essendo questa basata sull'assetto dei luoghi. Conseguentemente, gli atti sanzionatori adottati dall'Amministrazione per l'occupazione abusiva di suolo pubblico hanno carattere vincolato, essendo irrilevanti le censure procedimentali di natura meramente formale.