Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 53721 del 24 dicembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:53721PEN

Massima

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Il pubblico ministero, nel procedimento di riesame della misura cautelare ai sensi dell'art. 309 c.p.p., può produrre elementi di prova a carico dell'indagato di cui era già in possesso prima dell'emissione della misura, ma che non aveva posto a fondamento della richiesta cautelare, purché sia assicurato il pieno rispetto del contraddittorio e del diritto di difesa dell'indagato, mediante la concessione di un congruo termine a difesa per consentirgli di contrastare efficacemente tali elementi. La mancata concessione di tale termine configura una causa di nullità del procedimento di riesame, in quanto incide sull'assistenza dell'indagato e compromette il suo diritto di difesa. Il giudice del riesame, pertanto, deve garantire il rispetto del contraddittorio e del diritto di difesa dell'indagato, anche quando il pubblico ministero produca elementi a carico non precedentemente allegati, assicurando all'indagato la possibilità di prenderne conoscenza e di contrastarne il contenuto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. GARRIBBA Tito - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - rel. Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza dell'11 febbraio 2014 emessa dal Tribunale di Napoli;

visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;

udita la relazione de consigliere Dott. FIDELBO Giorgio;

udito il sostituto procuratore generale Dott. ANIELLO Roberto, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;

udito l'avvocato (OMISSIS), che ha insistito per l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con…

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